a cura di Davide H. Trieste
Cattedrale nel deserto
La cassarmonica è una luminaria. E' utilizzata durante i riti religiosi per ospitare le filarmoniche, le quali eseguono arrangiamenti del repertorio sinfoniCo e del melodramma italiano.
Metafisica Locis
L'intervento prevede di collocare la struttura luminosa fuori dal contesto urbano, in spazi aperti e con ampi orizzonti.
Ho immaginato un luogo ideale ed estremo in modo che la sua installazione susciti una memoria dell'incanto. Un luogo mitico, sognate e di abbandono, dove lo spettatore sia tenuto a distanza,tenuto a bada, in modo che non ne attraversi lo spazio. Questa è una condizione ideale, ma necessaria, perchè è solo attraverso il silenzio del luogo, finalmente, che si può realizzare il distacco; restituendogli tutta l'emotività e il sentimento che le è propria: la sua metafisica.
Silenzio e solitudine
Non allieterà il suo palcoscenico nessuna filarmonica.
In contrappunto: silenzio, vento sonoro, ancora silenzio.
La Luce e il suo fantasma
La luce non sarà prodotta dalla consueta illuminazione che accompagna la nostra struttura; al contrario sarà una luce surreale proveniente da nessuna fonte certa. Avete in mente le madonnine fosforescenti? Quelle che di notte te le trovi sui comodini di alcune case delle persone anziane? Appaiono come fantasmini e che a stento ne riconosci i lineamenti. Pure anime di plastica fluorescente. Ve le ricordate le lucciole?
Poetica dell'assenza
l'intervento è fondamentalmente una operazione di svuotamento, non ridondante, una operazione di "sbara/occamento". Qui si cerca di togliere piazze, città, musica, via anche lo spettatore.
Ho pensato a Orte di Otranto, il lago rosso, perchè quella terra ne restituisce la distanza, il suo spirito, l'effimenra architettura, il suo corpo, la sua fragilità.


